Nel centro della città di Catanzaro sorge il parco che si estende per circa 13 ettari cui va aggiunta un’area di più recente costruzione che si estende per quasi 48 ettari fino al torrente la Fiumarella. Luogo di recupero di una significativa biodiversità vegetale e faunistica, ma anche antologia di spettacolari istallazioni di grandi artisti contemporanei (Cragg, Fabre, Paladino, Gormley), oltre che sede di un Museo Storico, il Parco, nella sua complessa e multiforme identità, sembra corrispondere nei fatti a quella che era stata la suggestiva idea di partenza: la realizzazione di un grande “polmone verde” in grado di offrire vantaggi sia ambientali sia socio culturali (spazi aperti, vegetazione, aria pulita, opportunità di svago, educazione ambientale). Il primo impatto è con una ridente area giochi che rallegra l’ingresso del Parco. Da subito appare diviso in due grandi aree dall’imponente edificio del Museo storico militare, un tempo sede dell’ISEF. Dall’altra parte, invece, muovendosi verso la parte posta a sinistra dell’ingresso, oltre il Museo storico militare, si apre l’area del CRAS, l’innovativo Centro di recupero degli animali selvatici, pronta a trattare le emergenze di tutto il territorio provinciale. Trovano posto, poi, nella zona adiacente al CRAS, la terza area giochi con il trenino e il mini go-kart, il campo da bocce regolamentare e l’area del ristoro, con un piccolo bar immerso nel verde. Più in là affiora una torre piezometrica del vecchio acquedotto cittadino, recentemente restaurato. La torre dell’antico acquedotto rappresenta quanto è rimasto del primo sistema di distribuzione dell’acqua potabile della città. Addentrandosi, poi, nel cuore del Parco ci si ricongiunge al museo open air di arte contemporanea e si raggiunge un teatro di 700 posti, studiato per le rappresentazioni all’aperto. Di qui ci si avvicina alla parte più selvaggia del Parco. Si tratta di 48 ettari circa di sentieri scoscesi, tornanti e fitta vegetazione dove si trovano un vecchio mulino ad acqua, un maneggio in fase di ristrutturazione, e, soprattutto, un prezioso geosito, una miniera di barite dimessa da più di trent’anni. Qui il paesaggio si fa più scabro, lo sguardo si perde nella macchia mediterranea, nel silenzio di un’oasi naturalistica ad un passo soltanto dal caotico traffico cittadino.
Flora
L’attenzione per varietà locali delle specie agrarie del Mediterraneo, uno dei centri mondiali più ricchi di diversità genetica vegetale, rappresenta una grande opportunità per sviluppare progetti di raccolta, conservazione, valutazione e utilizzazione sostenibile. Così, per gli studiosi e gli appassionati in genere di botanica, il Parco costituisce una risorsa di straordinario valore. Infatti, con la sua ricca vegetazione, in parte preesistente, in parte impiantata ex novo, esso offre una grande varietà flogistica. La flora del Parco comprende alberi e arbusti spoglianti, rampicanti e tappezzanti, palmacee, agavacee e succulente e piante acquatiche, piante aromatiche e medicinali. Dunque frassini, pini, salici, ulivi, lecci e palme, arbuti di alaterno, alloro, lentisco e viburno, corbezzoli e ligustri, insieme a ciliegi, susini, peri e melograni, rosai arbustivi, rampicanti di glicine e buganvillea, iris, bambù e papiri costituiscono la linfa vitale del Parco.
Fauna
Nel parco convivono varie forme di vita animale. Nei tredici ettari della prima zona del parco, infatti, vivono in cattività gufi reali, vari esemplari di pappagalli, aquile, gru coronate, storni misti, avvoltoi neri e un raro grifone del pollino; scoiattoli del tipo manchuria, cicogne, cigni, pavoni comuni, anatre mandarine e papere. Vi sono varie specie di particolare interesse ornitologico che dimostrano l’importanza ambientale del parco anche come territorio di caccia per molti rapaci: ad esempio, sono stati avvistati esemplari di falco lanario.
Parco della Biodiversità Mediterranea
88100 Catanzaro
Via V.Cortese 1